GIANNI PIROLLO, intraprende i primi studi di Clarinetto all’età di sette anni. Compie gli studi classici, consegue il Diploma di Clarinetto e continua gli studi di perfezionamento con clarinettisti di fama mondiale. Musicista eclettico accosta allo studio approfondito della musica classica altri stili, come il jazz, pop, rock, la musica popolare e altri ancora, cimentandosi anche con altri strumenti come il Sax e il Pianoforte.

Ha ottenuto riconoscimenti in ambito jazzistico e classico tra i quali:
2° Premio al Concorso Internazionale “Perugia Classico”;
3° Premio al Concorso Internazionale “Città di Villar Perosa”.

Da tempo si dedica alla composizione utilizzando un linguaggio molto personale difficile da collocare in uno ambito musicale ben preciso.

I primi due dischi:
“Orizzonte” (1998) e “Planetarium” (2000), quest’ultimo definito dalla critica miglior disco dell’anno.

Ha composto le musiche per la commedia teatrale di Aristofane “Gli Acarnesi”, ed una composizione per Orchestra di fiati, Percussioni e Pianoforte dal titolo “Mondo Sonoro”, commissionata dall’Associazione Musicale “Carlo Inico” di Montichiari (Bs). Il concerto, eseguito in prima assoluta nel mese di febbraio 2002, è stato un evento importante nel panorama della musica bresciana ed ha ottenuto ottime critiche dalla stampa locale e nazionale. Svolge attività concertistica come solista in formazioni classiche, jazzistiche e di confine, spaziando dalla Musica Classica al Jazz, alla Musica di Confine, all’Improvvisazione totale.

Si è esibito come solista in diversi gruppi di Musica da Camera eseguendo le maggiori composizioni della letteratura clarinettistica, con l’Orchestra da Camera di Mantova eseguendo il celebre Concerto per Clarinetto e Orchestra K622 di W. A. Mozart diretta dal M° Umberto Benedetti Michelangeli e con l’Orchestra Sinfonica di Ihjeys (Russia). Ha registrato, in duo con il pianista Marino Nicolini, le sonate per Clarinetto e Pianoforte di F. Danzi  -  P. Hindemith e il Gran Duo Concertante Op. 48 di C. M. von Weber, ottenendo un enorme consenso di critica e pubblico ed esibendosi in importanti stagioni concertistiche quali: Stagione Concertistica di Campobasso, Teatro Savoia, “Omaggio a Maria Callas” a Sirmione (Bs), “I lunedì del Sancarlino” a Brescia e altre ancora.
E’ di prossima pubblicazione “Open Spaces”, registrato dal vivo è un concerto/performance per Clarinetto solo interamente improvvisato.

Altro lavoro, che sarà prossimamente pubblicato in tutto il mondo, è una Grande Suite in sette parti per nove strumenti, voce e videoproiezioni dal titolo “Plancton”. La prima mondiale si è tenuta il 25 giugno 2005 al Teatro Sancarlino di Brescia ed è stata replicata l’11 settembre 2005 al Teatro Bibiena di Mantova nel cartellone del FESTIVALETTERATURA, ottenendo un grandissimo successo di critica e pubblico in entrambe le rappresentazioni. Nel 2007 è stato pubblicato “Oasi”, lavoro jazz, in trio con Giovanni Maier al contrabbasso e U.T. Gandhi alla batteria, che esplora le infinite e vaste possibilità nel campo dell’improvvisazione totale. Il disco ha avuto un notevole successo e il trio si è esibito in alcuni tra i più importanti festival jazz d’Italia.

Dopo aver ultimato “Immagini dal Suono” per Clarinetto e Pianoforte, ha composto le musiche per lo spettacolo di Luisa Cottifogli “Anita, eroina dei due mondi”, commissionato dal RAVENNA FESTIVAL. La prima, con la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, si è tenuta il 16 giugno 2008 al Ravenna Festival, (Rocca Brancaleone), ed è stata replicata al Festival del Santerno “Acqua di Terra  -  Terra di Luna” di Fontanelice (Im) e Mandriole (Ra). Nel 2008 ha pubblicato il nuovo album “Neve” per piano solo, che porterà in tour in tutta Italia.

Molteplici le collaborazioni e in vari ambiti musicali , alcune:
Giovanni Maier, Gabriele Mirabassi, U.T. Gandhi, Luisa Cottifogli, Kuasar String Kuartet, Gabriele Bombardini, Beppe Gioacchini, U. B. Michelangeli, Anna Loro, Marino Nicolini, Orchestra da Camera di Mantova, Orchestra Sinfonica di Ihjeys (Russia), Quartetto Elios e molti altri.

Festivaletteratura di Mantova, Ravenna Festival, Stagione Concertistica di Campobasso, Omaggio a Maria Callas, Festival Mario Lanza, I lunedì del Sancarlino a Brescia, Festival Jazz Mario Casnici, Festival Jazz Dreamland, ecc. ecc.

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GIANNI visto da un amico (Nicola)

Gianni è molisano, di Isernia. Per me, amante della musica popolare fu una gran bella notizia! Lo avrei trascinato in un fiume di domande sulla zampogna. Vuoi che un clarinettista molisano non sia un virtuoso della zampogna? Scoprii subito che non gliene poteva fregare di meno! Ciò nonostante lo trovai simpatico. Gianni conosce l’immenso valore del silenzio, non ti inonda di parole. Lo sento vicino ad uno dei miei principi fondamentali: anche se hai qualcosa da dire, non necessariamente devi farlo parlando. A volte, anche il suo modo di parlare è silenzioso.

Per qualche tempo, dopo averlo conosciuto, lo battezzai “l’uomo della posta“. Con cadenza quasi giornaliera e precisione d’orario al limite dell’elvetico, passava davanti al nostro studio. Lo chiamavo invitandolo a fermarsi un attimo ma lui doveva andare in posta. Dischetti, spartiti, domande d’ammissione, curriculum,  pacchetti, buste imbottite. E poi ancora domande, preventivi, progetti, altri cd rom. Lui andava in  posta! Più volte mi sono trovato, in seguito, a riflettere sulle analogie fra alcuni suoi costrutti armonici e le raccomandate con ricevuta di ritorno. Provai ad accennargli all’esistenza di internet, delle e-mail…Lui andava in posta. Veniva su per il viale col bavero del cappotto alzato, la testa rasata sotto il berretto di lana grigia, percorrendo il marciapiede con un’andatura normale. Si, normale; non l’incedere volutamente assente e distratto di chi ha bisogno di affidare ad una gestualità costruita a tavolino il compito di identificarlo come “ artista “. Gianni è uno normale; normalmente maniacale, normalmente nevrotico, normalmente simpatico, normalmente antipatico..  Non ricordo con esattezza l’occasione in cui venimmo presentati; credo fu tramite un’amica comune a sua volta molto amica della sua compagna che lo presentò al mio amico nonché socio nello studio, il quale era molto amico dell’amica comune. Non mi sono mai fermato a riflettere su eventuali analogie tra la musica di Gianni e le amicizie in comune di amici molto amici dei rispettivi partner o soci. Di fatto, ad un certo punto della mia vita, sono diventato amico di Gianni Pirollo. Della sua musica…non subito. C’è voluto tempo, il tempo per capire che la musica di Gianni non vuole essere spiegata, decifrata, ingabbiata in improbabili definizioni. Vuole essere solo lasciata libera di “ entrare dentro “. Basta semplicemente affidarsi e lei si rivelerà un po’ alla volta. Bisogna lasciarla fare.

Essa pervade e permea ogni istante della vita di Gianni. A tratti è precisa e metodica come il suo modo di fare il caffè, a volte ti lascia sconcertato come la sua distanza dalla quotidianità. Ma bisogna lasciarla fare, e bisogna continuare a lasciare andare in posta Gianni, anche se oggi ha il pc.

un amico

 
     
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